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Riserva Coppo, vitigni ad alta quota per rispondere al cambiamento climatico

Complessità minerale e struttura progettata per sfidare il tempo.
La Riserva Coppo è il più importante tra gli spumanti prodotti dalla cantina.

Al ProWein di Düsseldorf Coppo presenta l’annata 2010, un’annata di svolta per tutti gli spumanti della cantina.

Col 2010 Coppo ha infatti scelto di focalizzarsi sui vitigni più in alto.

Al fine di ottenere un vino base più fresco, considerando il progressivo incremento delle temperature e un preciso intendimento della cantina, l’80% delle uve fa riferimento a vigneti a più alta quota, che si posizionano tra i 270 e i 450 metri sul livello del mare, nella Langa Astigiana, da Cassinasco in sù, in Valle Bormida.

Circa il carattere, tra gli spumanti della cantina, tutti metodo classico, Riserva Coppo si distingue e cerca gli amatori della personalità, dell’eleganza, del timbro, della struttura.
Struttura ed eleganza sono anche affiancate da una maggiore acidità: l’annata 2010, vendemmia particolarmente fresca, sottolinea questa sfumatura.

Con uve 80% Pinot Nero e 20% Chardonnay, in vigna si selezionano per Riserva Coppo i grappoli più sani e maturi con raccolta a mano in cassette da 20 Kg.

La pressatura è soffice, la fermentazione in barriques. E’ un vino che si aspetta a lungo. Servono 9 mesi in barriques sui lieviti prima della presa di spuma col metodo tradizionale e poi altri 60 mesi di affinamento in bottiglia.

Nel bicchiere il colore è giallo paglierino dorato con riflessi verdognoli, il perlage è finissimo. Al naso si riconoscono sentori di crosta di pane e lievito, in bocca il vino è secco ed elegante.

Con una produzione limitata a 15mila bottiglie, Riserva Coppo metodo classico accompagna tutto il pasto, dagli antipasti ai primi con condimenti bianchi o ragù leggeri e fino ai secondi a base di pesce e carni alla griglia o alla piastra.