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I cru del Nizza

Che cosa c’è da sapere sui cru del Nizza?

Molti appassionati di vino che da tutto il mondo ci vengono a trovare nelle cantine in Piemonte sanno che ci sono i cru del Barolo e del Barbaresco, sanno delle vigne di nebbiolo che prendono il nome di Bussia e Cannubi, Rabaja e Asili e hanno un’idea di che cosa sia un cru in Borgogna. Di certo tutti sentono sempre più parlare di cru anche fuori da quegli ambiti. Di certo le parole “cru”, “menzione geografica”, “terroir”, “singola vigna” o “singolo vigneto” stanno guadagnando spazio e rilevanza nei racconti – più o meno rigorosi – dei vini italiani. E anche del barbera Nizza docg.

Che cosa possiamo fare come produttori del Nizza?

Da due anni a questa parte, grazie alla “mappa del Nizza docg” – uno strumento storico-scientifico che dà un nome e una determinazione geografica alle colline e alle vigne intorno a Nizza Monferrato – ciascun produttore può mostrare esattamente dove sono i propri vigneti di barbera e su che tipo di terreno insistono. Allo stesso modo allora ciascun produttore può anche spiegare, in modo più trasparente, se e come nel tempo ha considerato e considera diverse le proprie vigne e quando una etichetta è esclusiva espressione di una area o una vigna determinata.

A Coppo piace parlare di “singola vigna” più che di “cru”.

La storia della nostra famiglia racconta come tradizione e costante ricerca si siano naturalmente sposate, nel tempo, con una attenzione crescente verso porzioni sempre più specifiche e connotate delle nostre vigne. Possiamo pensare a uno “stringere il cerchio” sulla tipicità, su aree distinguibili per caratteri, pratiche, peculiarità scientifiche.

Storicamente quali passaggi occorre ricordare?

Ci sono alcuni passaggi significativi in questa opera di “stringere il cerchio”, alcuni anni da ricordare. E il 2020 sarà uno di questi.

Cominciamo dagli anni Settanta e Ottanta, quando i fratelli Coppo – ovvero la terza generazione della famiglia: Piero, Gianni, Roberto e Paolo – decidono di ridurre la tipologia del catalogo di vini: escludere alcune produzioni pure assai diffuse e concentrarsi sulle migliori espressioni del territorio. Un grande merito va dato a papà Luigi, che aveva girato la Francia, aveva incontrato i produttori della Borgogna e aveva trasmesso ai figli questa visione – rara per quell’epoca – di selezionare, puntare su qualità e longevità invece che su quantità, concentrarsi su vitigni e aree precise.

Qual è la bottiglia della svolta?

La bottiglia simbolo di quella svolta, nel 1984, è il Pomorosso.
Coppo diventa così noto per aver contributo al riconoscimento internazionale del vitigno con quel vino in particolare, poi costantemente premiato con i Tre bicchieri. L’idea del Pomorosso – ecco il punto – era di dare prova delle potenzialità e dell’evoluzione della barbera considerando proprio una area delimitata di vigne, un’area vocata per tradizione e caratteri. Quell’area, al tempo, non era presa in considerazione nemmeno come menzione geografica dell’ampio territorio della Barbera d’Asti docg. Per fortuna, col tempo, un gruppo di produttori dell’area a cui Coppo non poté che aderire con entusiasmo, cominciò a promuovere le peculiarità dei vigneti intorno a Nizza Monferrato per ottenere – e siamo ai giorni nostri – il riconoscimento della docg Nizza.

E poi c’è la prima “vigna singola”.

Quindici anni dopo il primo Pomorosso i fratelli Coppo “ stringono” ulteriormente il cerchio e scelgono la vigna preferita, la Riserva della Famiglia. E’ una vigna sita a Castelnuovo Calcea, nell’area Gavelli. Dal 1998 con quelle uve, solo con quelle uve, nasce così il vino Riserva della Famiglia, punta di diamante delle barbere di Coppo, prodotto solo nelle annate eccezionali e in un numero assai limitato di bottiglie; vino che, nella classificazione del Nizza, è tecnicamente un “Nizza Riserva”.

Se nel primo passaggio si era stretto il cerchio su un’area delimitata della barbera adesso si è passati alla “singola vigna”.

Quali sono le “singole vigne del Nizza” di Coppo?

Dopo la Riserva della Famiglia, altre due vigne di Coppo – oggi “vigne del Nizza” – Pontiselli e Bric del Marchese, nei comuni di Agliano e di Nizza Monferrato, dopo anni di studio e di ricerca danno origine a etichette diverse. Nel 2017 infatti sono state imbottigliate separatamente per essere disponibili proprio a partire dal 2020.

Pensando al risultato finale, alle bottiglie, possiamo concludere che i “Nizza” di Coppo provengono dal cuore dell’area del Nizza docg e distinguono tre vigne in modo particolare, oggetto di continuo studio e sperimentazione.

E quindi, quali sono le bottiglie di Nizza?

Il Pomorosso è il Nizza barbera “classico”: le uve provengono dall’insieme delle diverse vigne di Coppo dall’area del Nizza e sintetizzano la peculiarità e la ricchezza della denominazione. La Riserva della Famiglia fa riferimento a una singola vigna del Nizza ed è la massima espressione della barbera per Coppo, classificata come Nizza Riserva. Bric del Marchese e Pontiselli sono le nuove “vigne singole” di Coppo, e danno il nome alle nuove etichette rilasciate a partire dal 2020 con annata 2017. In questo modo, a fianco del Pomorosso, potremo apprezzare, e condividere, non solo l’annata dei nostri Nizza ma anche le specificità legate alle tre principali vigne di provenienza.

Ecco le nuove release dei Nizza docg di Coppo:

  1. Pomorosso “Nizza” 2017 – dall’insieme delle vigne del Nizza di Coppo > ott/nov 2019
  2. Pontiselli “Nizza” 2017 – dalla sola vigna Pontiselli 2017 > apr/ott 2020
  3. Bric del Marchese “Nizza” 2017 – dalla sola vigna Bric del Marchese 2017 > apr/ott 20220
  4. Riserva Famiglia “Nizza Riserva” 2017 – dalla sola vigna Riserva della Famiglia 2017 > 2022