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Alta Langa, qui il tartufo cresce a fianco della vigna

A fianco del vigneto Alta Langa c’è il boschetto con i tartufi.
Coppo manda una cartolina dal futuro, un futuro sano e giusto, coerente con l’ambiente, buono. Spieghiamo meglio.

Vino e tartufo sono da sempre uniti come simbolo di Langhe e Monferrato.
Nell’immaginario di turisti e appassionati, il binomio è inscindibile.
E così pure nella consapevolezza di produttori, operatori e promotori del territorio.

Vino e tartufo sono il vero segnaposto, internazionalmente riconosciuto, per questa parte così singolare di terra definita non da confini geografici ma proprio dalle sue espressioni eno-gastronomiche eccellenti che solo un’interazione unica dell’uomo con il proprio ambiente ha saputo generare.

Ecco allora che per spingere sull’acceleratore di questa relazione i due campioni del territorio, con le loro aziende di riferimento, stanno sperimentando nuovi modi di stare e di crescere insieme.

Ma davvero vigna e tartufo possono anche crescere insieme, fianco a fianco?

Due consorzi, il Consorzio Alta Langa e il Centro Nazionale Studi Tartufo, ne sono convinti. Sul fare del 2022 hanno fatto una domanda ai viticoltori: potreste dedicare una porzione del vostro terreno alla piantumazione di alberi “simbionti” del tartufo? (simbionti del tartufo sono gli alberi che in natura vivono insieme al tartufo).

Coppo ha risposto convinto in modo affermativo.

Ci sono stati sopralluoghi, analisi del terreno, ricerche.
I tecnici del Centro del Tartufo hanno infine dato l’ok: il terreno di Cassinasco, piccolo paese poco sopra Canelli definito “la porta della Langa Astigiana”, ha le condizioni ideali.

E così nei terreni Coppo, la vigna Alta Langa con uva pinot nero e chardonnay che sta per essere impiantata crescerà proprio a ridosso di un boschetto con gli alberi da tartufo.

“Abbiamo aderito fin da subito a questo progetto di tartufi legati al territorio dell’Alta Langa e siamo contenti del parere positivo dei tecnici. Adesso possiamo farlo davvero – commenta Gianmario Cerutti, responsabile dei vigneti Coppo. Stiamo facendo una pulizia preliminare e stiamo preparando le condizioni ottimali. Entro la primavera verranno piantati gli alberi in base alle linee guida che riceveremo. Così, in futuro queste piante potranno portare i tartufi. Li avremo in casa. E’ un bel connubio di territorio.”

Con Coppo, sono 10 i viticoltori che finora hanno aderito all’iniziativa. Nei prossimi mesi verranno collocate così 150 piante tartufigene. E’ una pratica è sostenibile e l’auspicio è che dopo questo progetto pilota possa diffondersi maggiormente.

“Questi alberi potranno essere curati direttamente dagli agricoltori – spiega Paolo Rossino direttore del Consorzio Alta Langa, o si potranno stabilire accordi con associazioni di trifolao che se ne occupino in modo da favorire buone pratiche di sviluppo e mantenimento delle tartufaie sul territorio delle colline alte di Langa.”

Ciò che importa davvero è che nel nome di “Vino e Tartufo” vengano coinvolte altre associazioni, soggetti e viticoltori per rafforzare un connubio non solo eccellente ma anche sano, giusto e buono.

Chiosa Rossino. “Piantare un albero, come e più che piantare una vite, significa avere capacità di immaginare il futuro. E se piantare un albero permette di dare corpo al sogno di un mondo più bello, piantare alberi simbionti del Tartufo ci impegna nella direzione di un mondo più buono”.