
L’agronomo ed enologo Gianmario Cerutti ci parla dell’annata 2016, che promette ottimi risultati
Gli ultimi grappoli di barbera e nebbiolo sono stati raccolti e la cantina lavora a pieno ritmo fra fermentazioni e svinature. Già alcuni vini sono pronti per l’affinamento, mentre altri sono ancora in trasformazione, pronti a diventare i nettari che delizieranno, nei prossimi anni, le nostre tavole.
Ma come è andata la vendemmia 2016? E quali sono le prospettive per i vini che ne deriveranno? Lo abbiamo chiesto a Gianmario Cerutti, agronomo ed enologo che da lunghissimo tempo segue le operazioni di vigna e cantina di Casa Coppo.
Gianmario, ci dai una panoramica della stagione?
Questa vendemmia raccoglie il frutto di un’annata complessivamente buona nel suo decorso. In generale, possiamo dire che il risultato è davvero ottimo per tutte le varietà. Si è trattato di un anno fresco e piovoso ad inizio primavera bilanciato dal caldo d’estate, senza troppe precipitazioni, con una costanza vegetativa che ha portato ad una vendemmia con frutti ben maturi, qualitativamente buoni, sani e quantitativamente abbondanti. Direi che possiamo metterci la firma su un andamento del genere, salvo certamente i casi in cui la natura si è fatta sentire… la grandine per capirci.
Come è stato l’andamento climatico?
Direi ottimale per gran parte dell’anno e perfetto durante i giorni della raccolta, di solito i più critici. Il clima secco e asciutto ci ha permesso di intervenire poco in vigneto.
Si è parlato di siccità…
Ha fatto caldo in estate, è vero, ma il sole non è mai stato troppo aggressivo. Forse un po’ di carenza d’acqua verso fine agosto, ma la prima parte di settembre ha regalato piogge che hanno rinfrancato le vigne. Soprattutto le barbera hanno goduto dell’acqua, perché avevano ancora due settimane per la perfetta maturazione.
Descriveresti questa vendemmia equilibrata?
Esatto. Le analisi sulle uve e le conferme di cantina ci descrivono uve e mosti dal profondo equilibrio tra acidità e grado zuccherino. Ideali per le basi spumante, per gli Chardonnay e ottimali per le Barbere, che prevedo eccellenti.
Qualche neo?
L’unica vera difficoltà sono state alcune forti grandinate in luglio, nella zona tra Castelnuovo Calcea e Nizza Monferrato. Ma fortunatamente solo parte dei nostri vigneti sono stati colpiti seriamente. Il problema della grandine oltre al danno quantitativo e qualitativo sull’uva dell’annata, se intensa può influire anche sulla produzione dell’anno successivo. Forti grandinate provocano brutte ferite lasciate sulla parte legnosa dei tralci che, se non “gestite” adeguatamente possono essere un grave problema. Monitoreremo la situazione vigneto per vigneto e, nel caso, agiremo in maniera mirata con concimazioni autunnali o primaverili, che aiutino le piante in difficoltà. Ma, soprattutto, lavoreremo con potature attente e mirate rivolte a utilizzare solo quelle porzioni sane e ben lignificate dei tralci, in modo da agevolare le viti nel prossimo germogliamento e aiutarle a ritrovare il giusto pieno vigore, qualora ne avessero bisogno.
Che Barbera ci dobbiamo aspettare?
Dalle prime fermentazioni si notano Barbere in equilibrio ed armonia di aromi e tipiche sensazioni fruttate. La maturazione ottimale ha dato tannini morbidi e buona gradazione alcolica. Un’estrazione perfetta del colore, ma soprattutto, un grande bilanciamento nelle sue componenti che rende alcune Barbere già godibili in questa fase ma con sicure prospettive di una longeva eleganza. Non ci resta che attendere per confermare questi risultati sicuramente entusiasmanti!